Erano gli anni del dopoguerra, il cammino della ricostruzione era appena iniziato e già si pensava a far rinascere una delle più celebri corse automobilistiche su strada, la Mille Miglia.
La prima edizione del dopoguerra, nel 1947, fu un miracolo di entusiasmo e di ingegno degli organizzatori e dei partecipanti che si trovarono a lottare con le condizioni disastrose del percorso e la carenza di tutto, dalle gomme alla benzina. Fu comunque l’inizio.
Il percorso della Mille Miglia del 1947, come quella della edizione successiva, ripercorse l’anello tradizionale, transitando naturalmente da Firenze, per la gioia degli appassionati che accoglievano entusiasticamente gli idoli locali. E fu proprio Clemente Biondetti, sardo di nascita ma Fiorentino d’adozione, il vincitore delle prime due edizioni del dopoguerra.
Proprio la speranza di poter festeggiare Biondetti anche nella edizione del 1949 rese ancor più cocente la delusione nel “Granducato” nell’apprendere, sfogliando il programma della corsa, che il tracciato non avrebbe toccato Firenze. Anzi, quasi per dispetto, la Mille Miglia avrebbe deviato da Parma per la Cisa in direzione Versilia, tagliando fuori una bella fetta del percorso storico dove gli appassionati Toscani attendevano con ansia di veder sfrecciare i bolidi.
Così non poteva finire! Si dissero gli appassionati toscani che, spronati dalla AC di Firenze, organizzarono una corsa “alternativa”, come si direbbe oggi, che fu orgogliosamente chiamata “Coppa Della Toscana”.
E’ noto che mettere d’accordo la gente di Toscana non è cosa mai agevole ed il vulcanico direttore dello AC Firenze, Amos Pampaloni, non ebbe certo vita facile nel trovare una punto di convergenza tra i vari AC delle città coinvolte nell’organizzazione e nella gestione delle complesse pratiche burocratiche della corsa. Ben 10 Automobil Club sarebbero stati coinvolti, come 10 sarebbero state le provincie attraversate dal percorso: Arezzo, Firenze-Prato, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia, Siena e Viterbo.
1949
Probabilmente fu proprio l’orgoglio ferito dalla esclusione dalla Mille Miglia a far da catalizzatore per raggiungere quella coesione che permise alle 80 vetture iscritte alla prima edizione delle Coppa della Toscana di partire il 31 Luglio 1949 da Livorno. Un percorso di 604 Km che si rivelarono massacranti per uomini e mezzi. Tra gli equipaggi iscritti si trovavano molti nomi illustri dell’automobilismo dell’epoca, Biondetti, naturalmente, ma anche Giannino Marzotto, Ovidio Capelli, Franco Bordoni e il conte Lurani. Vinse un outsider, un giovane pilota veneto. Ugo Bormioli, alla guida di una toscanissima Ermini 1100 in 5 ore e 24 minuti e alla media di oltre 110 km/h !
1950
Non sappiamo se per effetto della corsa “alternativa” organizzata dagli AC toscani, tuttavia il percorso della Mille Miglia del 1950 tornò al tracciato originale così da attraversare ancora Firenze.
Il sasso però era già stato lanciato e la prima edizione della Coppa della Toscana aveva raccolto tanto entusiasmo che i club organizzatori furono costretti a ripetere, a furor di popolo, la manifestazione anche nell’anno successivo.
Il percorso della Coppa della Toscana del 1950 si allungò fino a 650 Km.
Le auto alla partenza furono 181. Vinse l’equipaggio di Serafini-Salani su Ferrari 2000 ad una media superiore a 127Km/h. Al secondo posto ancora una Ferrari, quella di Cornacchi-Del Carlo.
La Coppa della Toscana era ormai divenuta una delle corse su strada più seguite ed attese.
1951
Per la terza edizione, quella 1951, la lunghezza del circuito era ulteriormente cresciuta fino a 680 Km. Ben quattro Ferrari ai primi quattro posti. La corsa fu vinta da Giannino Marzotto ad una media di quasi 130 Km/h. Sfogliando tra i nomi dei partecipanti di questa edizione appare un nome noto, la categoria fino a 750 cc fu vinta dall’equipaggio Fiorio-Avalle. Proprio Sandro Fiorio, padre di Cesare e nonno del rallista Alessandro.
1952
Nel 1952, il percorso fu ancora modificato così da prevedere il passaggio anche da Arezzo. La lunghezza divenne 736 Km. La corsa del 1952 fu vinta ancora da una Ferrari, la 225 Sport Berlinetta condotta dall’equipaggio del conte Bruno Sterzi. La media del vincitore di questa edizione “scese” a 122 km/h per la durezza del percorso così selettivo da portare all’arrivo solo 121 delle 213 macchine partite.
Per la edizione del 1952, la quarta, fu disegnata una locandina che rappresenta un bolide, naturalmente di colore rosso, che nella sua corsa raccoglie gli stendardi dei città Toscane. Questa locandina è stata riproposta per la rievocazione storica del 2002, a simboleggiare la ritrovata unione degli appassionati del “Granducato” raccolti questa volta dai Club di auto d’epoca Toscani, federati ASI, ed associatesi per organizzare questo importante evento.
1953
Nella quinta edizione, quella del 1953, terminò l’egemonia Ferrari. Tornò a vincere Clemente Biondetti questa volta su Lancia Aurelia. Altre due Lancia al secondo e terzo posto con Valenzano e Piolo.
1954
Nel 1954 si corse la sesta ed ultima Coppa Della Toscana. Per questa edizione, al partenza venne anticipata all’inizio di Aprile. Una lunghezza di ben 760 Km. Tornò a vincere una Ferrari, la 375 MM guidata dal fiorentino Piero Scotti. Al secondo posto una Gordini. Solo nono Clemente Biondetti su Ferrari 250 MM.
Piero Scotti fece rombare della sua possente Ferrari con 4500 cc di cilindrata per i 760 Km del percorso ad una media di 126 Km/h. Scorrendo le classifiche delle categorie cosiddette “minori” – minori per la cilindrata delle vetture non certo per il bravura e per il coraggio dei piloti – ci si trova a riflettere sullo spirito agonistico di coloro che correvano su strada in quegli anni. Agli antipodi della categoria regina, quella degli “oltre 2000 cc”, correva la categoria “fino a 350cc”, in pratica la sola Isetta, la piccola e simpatica scatolina di latta, in equilibrio instabile sulle sue ruotine. La Isetta dell’equipaggio Romiti-Romiti si classificò prima della sua classe mantenendo per i 760 Km del percorso una velocità media di oltre 68 Km/h : solo la metà della Ferrari 375 MM – 12 cilindri e 4500 cc – di Scotti !
L’equilibrio meraviglioso che teneva uniti gli AC del “Granducato” non si ripeté nel 1955 e l’AC Firenze, rimasto solo, tornò ad organizzare un circuito storico della regione : il Circuito Stradale del Mugello.
dal 1996 – le Rievocazioni della Coppa Toscana
Grazie all’entusiasmo dei soci del C.A.M.E.T., la Coppa della Toscana è rinata nel 1996 come rievocazione storica – iscritta a calendario ASI – denominata “Rievocazione della Coppa Toscana” ed è stata riproposta ogni anno.
Tra le tante manifestazioni d’auto d’epoca, la rievocazione della Coppa Toscana si è ritagliata un suo spazio importante per la ricerca ogni anno di paesaggi, sapori ed esperienze nuove per i partecipanti che giungono da ogni parte d’Italia e dall’estero, molti dei quali sono habitué della manifestazione.
Le rievocazioni inserite nel calendario ASI dal CAMET fin dal 1996 hanno riscontrato grande successo per la cura della organizzazione e la importanza delle vetture partecipanti, tanto da risultare più volte premiate dall’ASI con prestigiosi riconoscimenti come la Manovella d’Oro e Premi Speciali ASI.
26-28 aprile 2024 – XXVII Rievocazione della Coppa Toscana – Manifestazione Turistico Culturale con prove – inserita nel prestigioso e ristretto numero di eventi del “Circuito Tricolore” dell’ASI che si fregia del patrocinio del Ministero del Turismo, Ministero della Cultura, Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile, Associazione Comuni d’Italia.
Nel 2024 la Rievocazione della Coppa Toscana raggiungerà la 27ma edizione.
È infatti fin dal 1996 che il CAMET organizza la rievocazione – sempre inserita nel calendario degli eventi ASI – portando gli equipaggi partecipanti in scenari sempre diversi, esplorando la Toscana immersi nella natura, storia ed arte … senza trascurare le prelibatezze eno-gastronomiche del territorio percorso
Il tema della XXVII Rievocazione è “dal Chianti al Brunello”.
Partiremo dal Piazzale Michelangelo, la celebre terrazza su Firenze, e – attraverso le strade ed i panorami delle Crete Senesi e della Val d’Orcia – visiteremo Montalcino, il castello di Bibbiano, il castello Tancredi, l’abbazia di Sant’Antimo, San Quirico d’Orcia per arrivare a Siena, in Piazza del Duomo ed in Piazza del Campo
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Storia Coppa Toscana Edizione 2024
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