Il CAMET al “Belgrado Concours d’Elegance” per auto storiche
In Serbia rinasce l’industria automobilistica, distrutta dalla guerra dei Balcani, e il concorso d’eleganza a Belgrado celebra questo ritorno. Premiate le auto di scuola italiana della Scuderia gli Allegri del Volante composta da soci del CAMET e presieduta da Giuliano Bensi, vice-presidente del nostro Club
La nuova FIAT 500L si è rivelata un successo, eppure alla sua presentazione le critiche ed i dubbi non sono mancati, “sembra una 500 gonfiata”, “è troppo simile alla Mini Countryman”, ecc. Poi la linea simpatica, la indubbia praticità ed un prezzo interessante hanno fatto breccia e di 500L se ne vedono tante per le strade e già si parla di una versione “extra-large” a sette posti.
Per chi le auto le ha nel cuore e non si ferma all’esame della carrozzeria o della cilindrata del motore, il successo della nuova monovolume FIAT rappresenta anche la rinascita di una fabbrica storica, la Jugoslava Zastava. Ai tempi del blocco dell’Est, la Zastava era una delle poche fabbriche da dove uscivano le auto che motorizzavano i pochi fortunati che potevano permettersele prima della caduta del muro e l’apertura della cortina di ferro. Sopravvissuta alla caduta del muro, la Zastava – che oltre alle auto produceva anche armi – non sopravisse alla guerra civile Jugoslava e fu praticamente rasa al suolo nel maggio del 1999. La storia della fabbrica Jugoslava inizia nel 1853 con la produzione di armi a cui si affianca quello delle autovetture dal 1953 con un accordo con la FIAT per la produzione su licenza dei modelli torinesi.
Per la costruzione dello stabilimento fu scelta la città di Kragujevac, attualmente in territorio Serbo, a circa 120 km da Belgrado e da dove per ferrovia le auto potevano agevolmente raggiungere il porto di Bar, oggi nel Montenegro. Per anni dalle sue linee uscirono 600, 1500 e poi una strana 128 a tre volumi fino alla Jugo, basata sulla 127 ed esportata perfino in USA, dove si guadagnò la dubbia fama di auto usa-e-getta, per il basso costo e la molto scarsa affidabilità. La Jugo venne anche in Italia, distribuita dalla Innocenti e con marchio Koral. Dire che ebbe successo è perlomeno azzardato. Le bombe comunque rasero al suolo lo stabilimento ed a pace finalmente raggiunta, i 35.000 operai che lavoravano alla Zastava, e tutto l’indotto, si trovarono senza lavoro. Il governo Serbo ce la mise tutta per far ripartire la propria industria, compreso lo studio di modelli tutti sviluppati in loco, ma con scarsi risultati.
La soluzione è venuta tornando alle origini e ri-costruendo la collaborazione con la FIAT, che ha ricostruito lo stabilimento che è rinato con il nome di Fiat Automobili Serbia. Il resto è cronaca di oggi. Dispiace che un marchio storico come Zastava sia scomparso, ma la nuova fabbrica da oggi lavoro, tra diretto ed indotto, a circa 3.500 addetti in una nazione con tasso di disoccupazione altissimo.
Nel grande impegno del Governo Serbo per ricreare una cultura automobilista nel proprio paese, è interessante ricordare il concorso di eleganza per auto storiche “Belgrado Concours d’Elegance” organizzato nella capitale Serba alla fine dello scorso anno in collaborazione con la rivista tedesca Auto Bild. Tra le vetture premiate hanno fatto la parte del leone le auto portate dalla scuderia toscana “Gli Allegri del Volante”, che ha partecipato con modelli di grande importanza tecnica e sportiva
La giuria ha eletto auto “Best of the Show” la Ferrari 250 Testarossa di Giuliano Bensi, il premio “Best Restauration” è andato alla Maserati A6 1500 del 1949 di Gilberto Focardi, come “Best Preservation” è stata nominata la Austin Healey 100BN1 di Mauro Lotti. Auto Bild ha consegnato a Axel Kohned il “Auto Bild Public Award” per la sua Ford T Speedster del 1912.